Andie va a spasso

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lunedì 2 maggio 2011

Fidati: sei in buone mani.

Il mio primo medico generico qui a Parigi aveva, la prima volta che lo incontrai, una farfalla a pois al collo. La seconda volta che lo incontrai aveva la stessa farfalla. Da quel momento in poi, ogni volta che dovevo vederlo avevo la sensazione che stavo per andare al circo e mi metteva di buon umore, così iniziai a credere che lo facesse apposta. Forse era un Patch Adams del 19° arrondissement. Ma poi, a pensarci bene... era troppo scemo per aver pensato una cosa del genere, e poi non aveva nulla di così umano da farmi pensare che si mettesse la farfalla per promuovere il benessere psico-(e quindi)fisico dei suoi pazienti. Infatti, il giorno in cui gli chiesi di prescrivermi una ricetta e spedirmela senza dovermi fare un'ora di metro per vederlo e che lui si rifiutò, il nostro rapporto di medico(inutile)-paziente finì.

Non avendo più il medico di base, la volta successiva che mi sono ammalata ho chiamato il numero verde SOS medici per farne venire uno a casa. Un tipo arriva, mi sente le spalle, mi dice che non ho niente (avevo appena curato la tracheite con l'omeopatia e volevo sapere se i batteri, i virus e i loro amici erano andati via), ma che per precauzione (ma precauzione di cosa, se gli avevo detto che ero appena guarita), visto che avevo la tosse, era meglio prendere antibiotico e cortisone.
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Intanto, io dovevo scegliere un altro medico curante e ho fatto qualche telefonata in giro per trovarne uno vicino casa. I primi due si rifiutano di firmarmi giusto il modulo per la mutua nel quale si dice che sono loro il mio medico curante, ma vogliono che prenda appuntamento per una visita, così la devo pagare. Dunque cancello: questo no, questo no, questo no..finché finalmente ne trovo uno che accetta di diventare il mio medico curante solo con una firma e senza prendere soldi solo per avermi detto un sì. È un medico omeopatico. Riesco persino una volta a farmi mandare una ricetta a casa senza dover prenotare una visita e pagare per questo, ma non esageriamo: neanche lei mi dà la possibilità di chiamarla quando sto male. Praticamente i medici sono disponibili quando stai bene e puoi passare dallo studio e pagare, ma quando stai male, a casa, con 39 di febbre, che non sai cosa prendere, non c'è più nessuno. Non esistono numeri diretti senza passare per una, due, tre segretarie che comunque non fanno altro che prendere il tuo messaggio e dirti che ti richiameranno. A volte lo fanno, ma magari dopo che sei già di un altro mondo.

Oggi, due anni dopo l'episodio della tracheite, ne ha luogo uno simile. Dopo aver curato una tonsillite con l'omeopatia, voglio andare dal medico per farmi sentire le spalle e vedere se sto bene. Inizio a chiamare tutti i medici del quartiere, perché il mio medico curante abita lontano (vicino al lavoro). Il primo mi dice che non fa visite di medicina generale anche se è medico generico e di chiamare la farmacia del quartiere dopo le 9 per vedere se conoscono qualcuno. Il secondo ha messo la segreteria e rimanda a un altro numero a cui chiamo ma non risponde nessuno. Il terzo antipaticissimo risponde semplicemente:
- Scusi Dottore, sto male e avrei bisogno di essere visitata, posso passare in mattinata?
- Sì! alle 9h45. A dopo.

Ma dove siamo? Io non so davvero come abbia impostato la cosa Alcmaeone di Crotone, ma i medici non dovrebbero essere degli esseri umani che curano altri esseri umani? O sono dei robot che vogliono "curare" delle macchine?

Comunque vado da questo tipo, che mi apre la porta, mi dà la mano e mi schiude uno studio che sembra un'agenzia di comunicazione o di fotografia. Con tutti questi quadri di foto contemporanee, un po' fashion, di Brooklyn, Manhattan, ecc.. Mi fa stendere sul lettino, mi fa aprire la bocca, mi guarda un secondo e dice:
- Ha una brutta infezione, è ancora infettiva.
- Ma ho del pus?
- No, niente pus. (fiuu, è l'unica cosa che volevo sentir dire!). Ma ci deve essere stata un'infezione virale (e guarda un po', l'ho appena curata in soli due giorni con l'omeopatia) che poi è diventata batterica quindi deve assolutamente prendere gli antibiotici altrimenti non va via. Ecco la ricetta. Arrivederci.
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Non ho avuto neanche il tempo di parlare. Non mi ha sentito neanche le spalle. Ah sì, mi ha sentito un attimo il petto e mi ha chiesto se fumavo, quando gli ho detto di no, me l'ha richiesto, come se dovessi fumare per forza, pensava che mentissi? dice che avevo i bronchi un po' intasati, ma di fumo non di infezione...
Quando gli ho chiesto se poteva farmi il certificato a partire dal giovedì precedente mi dice di no, non è retroattivo. Invece quella volta che venne a casa il Dott. Gonzales, d'origini spagnole, così simpatico, che sembrava Fabio Briatore appena uscito dal Millionaire me l'aveva fatto senza la minima obiezione il certificato, a partire dal giovedì precedente, me l'aveva fatto retroattivo di 4 giorni.... ah, ah,...
Il Dott. Brooklyn non ha voluto neanche farmi il certificato fino al mercoledì successivo, ma solo fino al martedì, forse perché così mercoledì, se ancora malata sarei dovuta ritornare e fare un'altra visita, un altro certificato, un altro pagamento... insomma....mi sembra di stare in un film di Chaplin, mi sembra una catena di montaggio con me che continuo a montare anche quando la catena è finita. Oppure mi sembra un mercato, il mercato del pesce. Francamente, raramente percepisco una differenza di umanità tra un medico e un'orata, anzi! almeno l'orata anche se mi tratta male lo fa a causa dell'inquinamento marino e non perché è cattiva.
Mai una volta che mi senta ascoltata o che abbia l'impressione che vadano con calma, senza dover passare ai prossimi 80, 100 euro della visita successiva. Neanche quando ho accompagnato un'amica a fare la TAC al cervello il medico sembrava avere tempo per rispondere alle sue domande. Stava in piedi e tagliava corto a tutto quello che gli chiedevamo, non vedeva l'ora di stringerci la mano e mandarci via.

E un'altra amica che doveva fare un esame sotto anestesia, prima dell'esame ha dovuto incontrare l'anestesista solo per conoscersi e spiegare come si sarebbe svolto l'esame e ha pagato la visita (10 minuti) e poi ha dovuto ripagare l'anestesista, ovviamente, il giorno dell'esame. Insomma! Che mercato!! Che bel mercato! Il più redditizio del mondo! Ammaliamoci! Facciamoli contenti! E facciamo finta che le cure che ci danno funzionino!

Come è successo con il dermatologo che continuava a pensare che avessi toccato una pianta velenosa, causa dell'eruzione cutanea, tipo varricella, che avevo sulla mano. E io continuavo a dirgli che non avevo piante e che non ne avevo mai avute e che non incontravo mai piante sul mio cammino. Ma lui niente! è rimasto alla sua idea delle piante. Così io mi sono fatta da sola la mia diagnosi, ovvero che la causa era la metro sporca di Parigi che mi fa venire quelle pustole e infatti per due anni consecutivi le ho avute di nuovo...o forse avrò ritoccato quelle piante che non avevo mai toccato?

A volte mi fanno ridere, a volte mi fanno inkazzare, a volte mi fanno pena. Secondo me non sanno che pesci pigliare, non hanno neanche la più pallida idea di cosa tu abbia e ti prescrivono un po' la prima cosa che gli salta in mente: basta rivedere Caro Diario e poi chiedere, gridando: Ma cosa è successo alla seconda moglie del fratello del marito di Ridge???
Risposta non c'è, o forse chi lo sa, caduta nel vento sarà...

1 commento:

  1. Negli Uk, se ti vuoi operare per togliere la miopia, hai diverse scelte, puoi fare un'operazione a basso costo oppure tirarti una mola per pagare l'operazione di tipo 2.
    Nel primo caso, la sera poi vedi le ombre, nel secondo invece tutto a posto vedi bene proprio... M' par' 'bbuon no?

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