Andie va a spasso

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venerdì 15 luglio 2011

Il venditore di emozioni

Se siete tristi e volete sottoscrivere a una settimana gratis di rimotivazione, chiamatemi e vi metterò in contatto con mio fratello. Il prezzo è di circa 2000€, ma ne vale davvero la pena e la vostra percezione relativa a un posto che non vi è mai piaciuto tanto cambierà per sempre.


Come molti sanno, non sono mai stata una fan accanita della Ville Lumière per diverse ragioni di cui non staremo qui a discutere, ma due mesi fa una serie di coincidenze hanno fatto in modo che finalmente, dopo sette anni che gli chiedo di venirmi a trovare, mio fratello è venuto!


Il tutto non era cominciato al meglio perché era già mezzo malaticcio, è vero che si ammala ogni volta che deve partire per un viaggio e poi qui a maggio c'erano 15° e anche con canottiera, maglietta e giacca si gelava a causa del vento. La prima sera è riuscito a guardarci ballare tutto il tempo senza muovere un muscolo a causa del malumore generato dal mal di gola, che si sa è davvero sgradevole, e il secondo giorno faceva foto come in stato giapponese-catatonico, senza vera coscienza e senza dire una parola, ma poi qualcosa è riuscito a farlo riprendere alla grande e per tutto il resto del soggiorno ha tirato fuori l'ingrediente principale della cura settimanale. Andiamo a scoprire quale.


Prima tappa: ovviamente KENZO! On the top of the roof. Appena siamo arrivati giù al palazzo, mio fratello ha iniziato ad andare in ebollizione: - Manu, ma è fantastico!! Ma in che posto mi hai portato!!
Ha iniziato a impazzire, a fare foto ovunque, a tutti gli angoli, mentre salivamo su all'ultimo piano con l'ascensore assieme a una modella con coda di cavallo lunghissima e vestito con cintura e zeppe super fashion. Vedevo mio fratello che iniziava ad agitarsi, non riusciva a stare fermo, non sapeva più se prendere la macchina fotografica, posarla, guardare su, guardare giù, sembrava che con unico sguardo volesse essere capace di captare tutto, senza perdere neanche un dettaglio, neanche un'emozione, neanche un'esperienza.


Quando siamo arrivati sul tetto, sotto la cupola a vetri con vista sulla Senna e sulla Monnaie de Paris, proprio come nella fatidica ultima scena di SATC, si è un po' appaciato ed è entrato in una fase di meditazione profonda, con tutti i sensi al massimo della loro capacità sensoriale. 


La cameriera super fashion con vestitino nero corto e super coda di cavallo lunghissima voleva piazzarci in un tavolo sul lato da cui non si vedeva il fiume anche se eravamo i primi ad essere arrivati e il ristorante era ancora vuoto. Io per un attimo ho cercato di reprimermi perché quando si è nei posti frequentati dell'alta società si accetta tutto senza battere ciglio perché "i borghesi non fanno mai storie, non è decoroso", ma poi per fortuna il mio istinto ha ancora una volta avuto il sopravvento sulle convenzioni sociali e ho applicato la mia nuova ma ormai collaudata strategia parigina: rompi i cosiddetti finché non accettano di fare quello che gli chiedi, ma fallo in modo gentile ed elegante.  


Ottenuto il tavolo che volevo io, mio fratello, senza aver mosso un dito per aiutarmi, si è appostato nella posizione migliore da cui si vedeva tutto il panorama, ma la sua espressione di felicità era talmente parte della cura che l'ho lasciato fare senza battere ciglio, non mi è sembrato neanche ingiusto. Tanto avrei avuto la mia ricompensa.


Tutto quello che ha seguito quel momento è stata un'esperienza sensoriale senza pari. Mio fratello ormai era in uno stato meditativo superiore da cui non è più uscito per tutto il resto della serata e la sua estasi ha iniziato a contagiarmi. 


Quando sono arrivati i piatti li ha guardati come si guarda un gioiello: Foie gras su cuore di carciofo, Ostriche, Canard, Thon, Tarte Tatin, Crême brulée..


Parte importante della cura: al momento di pagare il conto, non si batte ciglio, non lo si guarda neanche e si mette semplicemente la carta di credito sul tavolo. Questo punto è da osservare con religiosa precisione.


Abbiamo proseguito la serata con una passeggiata lungo il fiume, quella sera la Senna sembrava più bella del solito. 


Il giorno dopo, ci attendeva il ristorante dal concetto lounge-design situato all'ultimo piano del Centro Georges Pompidou e da cui si può ammirare tutta la città. Ho atteso 7 anni per poterci andare con qualcuno che avrebbe apprezzato al massimo quell'esperienza e ne è valsa la pena. Vetrate enormi sulla ville, decorazione pura e rose rosse su tutti i tavoli, strane strutture in titanio dalle forme futuristiche. E ovviamente nouvelle cuisine. Dopo il secondo ristorante chic del programma, sarete pronti per affrontare lo shopping nel Marais, facendo finta di andare al Museo Picasso dove in realtà non arriverete mai, "distratti per caso" dai numerosi e originali negozi. A questo punto sarete pronti per la tappa successiva: lo shopping serio per veri addict, quello a rue Saint Honoré. Bisogna entrare in ogni negozio da cui si è naturalmente attirati, farsi abbracciare senza resistere e cedere alla tentazione. Mio fratello era stremato dalle emozioni, non riusciva quasi a parlare, a raccontare la sublimità di ciò che stava vivendo. E io non potevo far altro che essere felice. 


Siamo tornati a casa con un numero indefinibile di pacchi, tra cui il pezzo forte: la camicia di Lanvin, oltre a circa 40 calamite, regali per amici, conoscenti e gente che non aveva ancora conosciuto. Quella sera sembrava non avere più energie per niente, ma mi sbagliavo! 

- Cosa?? Dormire, ma sei impazzita, dobbiamo andare a vedere la Torre Eiffel illuminata! alzati!


E così siamo andati a vedere la Tour. In un crescendo di estasi che sembrava non raggiungere mai il suo punto culminante, mio fratello non poteva più restare nei confini del suo corpo. Lì davanti a quell'opera imponente, illuminata a intermittenza, in blu, per cinque minuti si è consumato il suo nirvana.


A questo punto del soggiorno arriverà il momento dei musei: Orsay, Louvre, Rodin, Marmottan, Art moderne, Maillot e tutto quello che desiderate: lusso e cultura è il motto della cura. Esposizioni, arte, concetti senza limiti.


Ultima tappa del viaggio: Belleville. Perché noi siamo tutto e il contrario di tutto, Ritz e Belleville, Kenzo e Bellevilloise, centre ville o banlieue, l'importante è restare eclettici e aperti a tutto.


Alla fine della settimana sarete ritemprate, uno spirito e un entusiasmo nuovi vi accompagneranno, nuovi progetti emergeranno in voi e amerete per sempre la città della gioia. Non si tratta di una banale settimana di vacanza, mio fratello vende emozioni, vende sensazioni, vende estasi. Il suo lavoro è CREATORE D'ESPERIENZE. Provare per credere.

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