La settimana scorsa ho per la seconda volta accidentalmente perso il mio abbonamento della metro già pagato per tutto il mese di giugno. La cosa peggiore che possa succederti qui a Parigi è propria questa. Non so perché fossi sicura che se avessi fatto la richiesta per rinnovarlo avrei dovuto ripagare il mese in corso, ero convinta che non fosse informatizzato e che quindi non potessero sapere cosa avessi o non avessi già comprato.
Quando arrivo allo sportello deputato a questo tipo di operazioni annuncio alla signora che ho perso il mio abbonamento e le chiedo cosa bisogna fare in questi casi e se è possibile recuperare l'abbonamento del mese in corso. Lei mi dice: - Certo, lo può recuperare, solo che deve pagare 8 euro.
- Davvero? Ma è fantastico, non lo sapevo! Gliene pago quanti ne vuole! L'importante è che posso recuperare la tessera e l'abbonamento.
Sorrido, manifesto gioia con il linguaggio del corpo e del viso e ripeto: - Ma è un sogno, grazie, che bella notizia mi ha dato.
- Sì, non si preoccupi, c'è una soluzione anche per le persone sbadate come Lei.
- Sì, soprattutto che la cosa peggiore che possa capitare a Parigi è perdere la tessera della metro, di tutto il resto si può fare a meno, ma quando si perde l'abbonamento dei trasporti si è perduti.
Sorride.
Poi mi chiede: - È da tanto a Parigi.
- Sette anni.
- Ah beh, già un bel po'.
- Sì in effetti.
- E le piace?
- Beh, diciamo che qui è molto diverso da dove vengo, io sono originaria del Sud Italia e lì è praticamente Africa quindi è una cultura molto diversa.
- Per esempio?
- Beh, siamo molto più aperti, manifestiamo apertamente i nostri sentimenti e le nostre emozioni, parliamo con tutti.
- Sì è vero che qui ognuno se ne sta per i fatti suoi, la gente non si parla, però il Sud forse è più simile a voi..
- Sì, è vero.
- Poi, oggi sempre peggio, con Internet le persone si parlano ancora di meno. Io lo vedo con mio figlio che ha 15 anni; io quando avevo la sua età stavo sempre fuori e lui invece sta sempre in casa. Anche se con le cose che si sentono in giro, a volte penso che forse è meglio così, almeno sto tranquilla.
- Potrebbe invitare i suoi amici a casa.
- AH NO! Non esageri! Sono contenta di avere lui a casa, ma i suoi amici no.
- Ahahahaha, da noi c'erano sempre almeno due persone a pranzo tutti i giorni e il pomeriggio ancora di più.
Sorride. Poi mi dice: - Comunque una soluzione c'è, come per l'abbonamento della metro...
Mi illumino d'immenso, sorrido e gli occhi mi si riempiono di gioia, sento che sta per darmi la soluzione a sette anni di ricerche su come sopravvivere in questa città. Le mie cellule sono tutte orecchi...
- Non deve fare altro che smettere anche lei di parlare alla gente.
...........
Non commento. Giro in positivo. E le dico: Sì, sì infatti, è già da cinque anni che non parlo più con nessuno, spingo tutti nel metro, do gomitate..sono diventata una str...
Lei mi guarda raggiante.. - Brava! è così che si fa, è perfetto per sopravvivere qui.
- L'unico problema è che quando torno al mio paese, i miei amici mi dicono che sono diventata cattiva.
- E Lei risponda: non sono cattiva, sono solo parigina.
Quando arrivo allo sportello deputato a questo tipo di operazioni annuncio alla signora che ho perso il mio abbonamento e le chiedo cosa bisogna fare in questi casi e se è possibile recuperare l'abbonamento del mese in corso. Lei mi dice: - Certo, lo può recuperare, solo che deve pagare 8 euro.
- Davvero? Ma è fantastico, non lo sapevo! Gliene pago quanti ne vuole! L'importante è che posso recuperare la tessera e l'abbonamento.
Sorrido, manifesto gioia con il linguaggio del corpo e del viso e ripeto: - Ma è un sogno, grazie, che bella notizia mi ha dato.
- Sì, non si preoccupi, c'è una soluzione anche per le persone sbadate come Lei.
- Sì, soprattutto che la cosa peggiore che possa capitare a Parigi è perdere la tessera della metro, di tutto il resto si può fare a meno, ma quando si perde l'abbonamento dei trasporti si è perduti.
Sorride.
Poi mi chiede: - È da tanto a Parigi.
- Sette anni.
- Ah beh, già un bel po'.
- Sì in effetti.
- E le piace?
- Beh, diciamo che qui è molto diverso da dove vengo, io sono originaria del Sud Italia e lì è praticamente Africa quindi è una cultura molto diversa.
- Per esempio?
- Beh, siamo molto più aperti, manifestiamo apertamente i nostri sentimenti e le nostre emozioni, parliamo con tutti.
- Sì è vero che qui ognuno se ne sta per i fatti suoi, la gente non si parla, però il Sud forse è più simile a voi..
- Sì, è vero.
- Poi, oggi sempre peggio, con Internet le persone si parlano ancora di meno. Io lo vedo con mio figlio che ha 15 anni; io quando avevo la sua età stavo sempre fuori e lui invece sta sempre in casa. Anche se con le cose che si sentono in giro, a volte penso che forse è meglio così, almeno sto tranquilla.
- Potrebbe invitare i suoi amici a casa.
- AH NO! Non esageri! Sono contenta di avere lui a casa, ma i suoi amici no.
- Ahahahaha, da noi c'erano sempre almeno due persone a pranzo tutti i giorni e il pomeriggio ancora di più.
Sorride. Poi mi dice: - Comunque una soluzione c'è, come per l'abbonamento della metro...
Mi illumino d'immenso, sorrido e gli occhi mi si riempiono di gioia, sento che sta per darmi la soluzione a sette anni di ricerche su come sopravvivere in questa città. Le mie cellule sono tutte orecchi...
- Non deve fare altro che smettere anche lei di parlare alla gente.
...........
Non commento. Giro in positivo. E le dico: Sì, sì infatti, è già da cinque anni che non parlo più con nessuno, spingo tutti nel metro, do gomitate..sono diventata una str...
Lei mi guarda raggiante.. - Brava! è così che si fa, è perfetto per sopravvivere qui.
- L'unico problema è che quando torno al mio paese, i miei amici mi dicono che sono diventata cattiva.
- E Lei risponda: non sono cattiva, sono solo parigina.
waaaaaaaaaallll!!!
RispondiEliminafantastica!
la mia amica marocchina che ha vissuto a Marseille, li chiama gli psicho-(f)rigides
RispondiEliminama quelli di Marsiglia no però sono più simpatici, i parigini, bordolesi, nordici sono psicorigidi! brava, io li chiamo handicappati emozionali.
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